Piccolo racconto zen 2

anzianiA lungo nella vita ci si sente spettatori. L’infanzia e l’adolescenza sono i primi momenti del grande spettacolo. Si sta a guardare per apprendere il più possibile, non solo a scuola, per poter entrare nell’agone a pieno titolo. È un momento meraviglioso, proprio nel senso di “pieno di meraviglia”. Il tempo scorre lentissimo, si possono sentire persino i movimenti di questo ingranaggio perfetto, così come, nel silenzio di una notte in campagna, si percepisce il ronzio del silenzio. Tutto è preparazione, addestramento. Anche l’amore che si incontra non è che una immagine imperfetta di quello che sarà. Allora si guardano gli altri, quelli che già sono oltre, sicuri di sé e padroni del tempo. Si spiano i loro modelli, si criticano, si mettono in discussione. Si leggono tanti libri, per la fame di sapere. Si gira il mondo per impossessarsene. Poi il grande momento arriva, inavvertito. La vita diventa un campo da dissodare alla vanga. I tempi della lavorazione del suolo, delle semine e dei raccolti arrivano e si avvicendano stagione dopo stagione. È questo il momento in cui sei l’attore, il personaggio principale dello spettacolo, ma quasi non te ne accorgi. Qualche decennio di furore a testa china e a motore sempre acceso. Poi un giorno alzi gli occhi e sai che il tuo ruolo è finito.Lasci il palcoscenico dagli scalini laterali. Ti risiedi in platea, senza applausi, e scopri che la cosa non ti dispiace. Ritorni spettatore, senza ansie. Frequenti strade di periferia, ti fermi a guardare i lavori in corso dietro le transenne, dai qualche piccolo consiglio di parcheggio, studi la flora delle aiuole abbandonate, leggi libri le cui parole presto svaniscono, vai al mare in momenti inabituali,  i rintocchi delle campane di una chiesa ti rammentano che sarebbe ora di tornare, ma dove devi tornare non lo ricordi più. E va bene così, ti senti bene a essere finalmente inconsapevole parte del flusso della vita.

 

Piccolo racconto zen 2ultima modifica: 2017-06-18T19:01:15+02:00da bibliosaura
Reposta per primo quest’articolo