Per una statua

pisacane (2)

 

Agli uomini che costruirono la storia

Vengono erette statue,

spesso equestri.

Nel centro di giardini, alla confluenza

di sentieri e aiuole,

stanno tutte sole

a lanciare nel vento un monito

in una lingua antica

che nessuno più intende, né si chiede

perché indossino abiti così fuori del tempo.

Fanno parte del paesaggio.

A volte spaventano bambini, altre volte diventano

Protagonisti di storie fantasiose.

La loro sagoma saggia e pensosa

È come una lancetta ferma su un quadrante spaccato.

Sulla storia dell’uomo

Venti e stagioni trascorrono, e cancellano

Le auliche lodi  impresse nella pietra.

Solo gli archivisti conoscono

La segnatura precisa

Di una vecchia delibera

Che ne racchiude il segreto.

Ma per il mondo dei piccioni

E degli uccelli in genere,

proprietari veri dei giardini, inquilini

degli alberi,  le loro teste restano

punto di riferimento preciso, alto sul piedistallo,

un luogo di appuntamento

segnato dalle strisce

verdi dei loro escrementi.

 

E forse questo è un destino

Auspicabile, per le statue,

ferma-data, memoria smarrita

di un passato imperfetto

denso di divenire.

Entrare nel paesaggio, integrarsi

Per sempre.

Perché altrove, in altri luoghi, sovente

Vengono tirate giù con rabbia e scherno

Dalla rabbia del presente:

neanche degni

di farsi dimenticare,

di trasformarsi in colombaie,

i loro originali.

Dove la storia è stata

cruenta, e  la terra fa nascere

alberi rossi, tanto il sangue

ha intriso i marciapiedi,

il nuovo non vuole più nulla

che ricordi il mondo di ieri.

Allora ciò vuol dire

Che le statue dei nostri giardini

Hanno compiuto gentilmente il compito

Avuto in pegno dal destino?

Vuol dire che li lasciamo lì

A godere del sole e del vento

E delle grida dei bambini,

a farsi torri di avvistamento

per gabbiani irrequieti

Perché non furono ingiusti

E la storia stessa li rispetta?

L’oblio è dunque il migliore dei souvenir,

e la memoria che non si cancella

è quella del dolore e della pena,

del sangue versato dei propri fratelli.

 

Per una statuaultima modifica: 2015-06-08T18:15:20+02:00da bibliosaura
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